Arrivata al sesto anno di partecipazione al Vinitaly. la più importante fiera del vino italiana, Fattoria La Maliosa vede premiato l’impegno di sempre nella salvaguardia del patrimonio storico dei vitigni autoctoni e rari della Maremma Toscana. Il 9 aprile alle ore 15, presso Verona Fiere, Ian D’Agata, uno tra i maggiori esperti mondiali di vitigni autoctoni italiani e autore di “Native Wine Grapes of Italy”, unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year, guiderà la degustazione di soli 18 vini e una grappa. Il criterio di selezione si è basato su rarità e rappresentatività dell’intero territorio nazionale. Una scelta che accomuna vitigni con potenziale enologico molto diverso, ma con uguale necessità di salvaguardia, in una logica di conservazione del germoplasma italiano.
Premiata l’azione dell’Associazione Nazionale Donne del Vino che si è contraddistinta per la difesa del patrimonio viticolo italiano più raro ed elemento di diversità utile per dare identità enologica e maggiore attrattiva enoturistica ai territori del vino. “Si tratta delle più grandi degustazioni di questo genere mai realizzate” – spiega la Presidente Cinelli Colombini – avranno una platea straordinaria di Master of Wine, Master Sommelier, buyer e giornalisti da tutto il mondo, guidati da uno dei maggiori esperti mondiali di vitigni autoctoni italiani: Ian D’Agata. È un evento memorabile e mai realizzato prima: rappresenta una pietra miliare nella riscoperta dei vitigni italiani meno conosciuti e a rischio di estinzione”.
In rappresentanza del vitigno Procanico è stato selezionato il vino macerato “La Maliosa Bianco 2015” che viene prodotto in circa mezzo ettaro di una vigna vecchia di oltre sessant’anni, precedentemente abbandonata e rimessa in produzione, per una precisa volontà di Antonella Manuli, proprietaria di Fattoria La Maliosa e da sempre attenta al recupero dell’autenticità storica del territorio.
Il Procanico è appartenente alla famiglia dei Trebbiani ed è anche detto “Trebbiano rosa”. Anticamente coltivato in Maremma e nell’arcipelago toscano, il vitigno fu poi quasi del tutto abbandonato negli ultimi decenni, per motivi legati alla scarsa possibilità di meccanizzazione e per un orientamento, specialmente in Toscana, che tendeva verso vitigni internazionali dal gusto meno complesso.
Il Procanico è caratterizzato da un grappolo medio piccolo e cilindrico, dal tipico colore rosato ad avvenuta maturazione, da una vigoria contenuta e dalla rusticità che gli consente di resistere a condizioni climatiche avverse come le alte temperature estive, le siccità e i temporali tipici di questi territori durante la raccolta: ne nasce un vino dalla struttura complessa, sapori antichi e forti, dai tannini sorprendenti per un vino bianco, ma ben armonizzati in una complessità di frutti, erbe officinali e sentori di miele.
Vi aspettiamo a Vinitaly: padiglione 8 – stand 56 (Area ViVit)!