Smart labeling e blockchain nel vino naturale. Il caso di Fattoria La Maliosa.

Un progetto virtuoso di filiera permette di creare la prima talking label per il mondo dei vini naturali. Informazioni complete e trasparenza nella comunicazione al consumatore sulla produzione vitivinicola dell’azienda agricola maremmana.


Il 28 maggio il caso presentato in anteprima a SO AGRO, festival del settore agroalimentare.

Arriva dalle magnifiche colline maremmane il primo progetto di smart labeling e block chain nel mondo dei vini naturali. Fattoria La Maliosa, azienda agricola che si estende su un territorio di 165 ettari, nella zona di Saturnia, in provincia di Grosseto, ha infatti avviato con alcuni prestigiosi partner un progetto di trasparenza nella comunicazione al consumatore, permesso dall’utilizzo delle tecnologia.

Un progetto che nasce in primo luogo da una constatazione, apparentemente banale, ma indiscutibile. Il consumatore richiede sempre più spesso informazioni sui prodotti alimentari, vuole sapere come vengono prodotti, dove vengono realizzati, come vengono trasformati. Una richiesta legittima che riguarda sia il vino, sia il cibo. Eppure poche sono ancora le informazioni che i produttori vinicoli trasferiscono in etichetta. Da qui l’intuizione di Fabrizio Bernasconi, co-founder di RBA Design, con una lunga esperienza nel packaging e nel design nel settore vinicolo. Sostenibilità, trasparenza, autenticità sono gli elementi sui quali è nato e si è sviluppato il progetto, con l’idea di esprimere, proprio attraverso le potenzialità dell’etichetta, i valori distintivi dei prodotti di un’azienda, trasformando i dati in informazioni per il consumatore e rendendo il packaging il primo strumento di comunicazione del prodotto.

Intuizione che, grazie alla capacità di collaborare di altre aziende, è diventata realtà e ha trovato la sua applicazione nella talking label creata per Fattoria La Maliosa. L’azienda, fondata da Antonella Manuli, produce olio e vini naturali utilizzando il Metodo Corino (brevetto depositato e marchio registrato di Antonella Manuli e Lorenzo Corino), cherealizza un insieme di processi agronomici innovativi per la produzione di uva da tavola e di vino. Il metodo privilegia la vitalità dei suoli, la salubrità dell’ambiente, dei produttori e dei consumatori. Il Metodo Corino opera scelte mirate e innovative riguardanti le condizioni ambientali, i vitigni e le tecniche colturali ottimali per vigneti a elevato valore conservativo dei luoghi e paesaggi. L’azienda certifica tutti i passaggi e ha disponibili moltissimi dati, ai quali oggi il consumatore può accedere. Grazie al lavoro realizzato con IndaCO2, società spin off dell’Università di Siena, fin dal 2014 La Maliosa ha realizzato uno studio che permette di misurare la sostenibilità e la carbon footprint dell’azienda e dei prodotti, fornendo la base di dati, tra i più completi nel proprio settore, necessari per comunicare in trasparenza.

Grazie all’integrazione delle soluzioni di smart labeling della divisione Rafmore di  UPM Raflatac con la tecnologia blockchain di MGA Milano Global Advisors, fornita attraverso il partner Swiss Crowd si è creato un circolo virtuoso che ha permesso di dare vita al primo progetto innovativo nel settore dei vini naturali.

Volutamente si è pensato di utilizzare questa tecnologia, considerata una delle innovazioni più importanti negli ultimi anni nell’ambito informatico, in grado di  certificare e  protocollare  in maniera  sicura qualsiasi transazione o dato.

Quella del vino è una filiera complessa in quanto c’è la qualità della materia prima,  i processi di lavorazione diversi e regole precise e perché obbedire a un disciplinare di origine vuol dire distinguersi per caratteristiche e appeal commerciale,  elementi molto importanti per  il consumatore per ottenere  maggiori dettagli sul vino acquistato .

Oggi, attraverso un semplice QR Code apposto sull’etichetta, vera e propria talking label, il consumatore potrà quini percorrere le diverse fasi di produzione del vino naturale: dal territorio alla vendemmia, dall’imbottigliamento alla degustazione, fino alla valutazione dell’impatto ambientale dell’intero ciclo di produzione. Avrà inoltre tutte le informazioni sul Metodo Corino e sul processo produttivo portato avanti da Fattoria La Maliosa. Una grande innovazione, nata con l’obiettivo di utilizzare la tecnologia per permettere, a chi desidera avere indicazioni approfondite, un accesso facile, esaustivo e certificato alle informazioni sulla produzione e sui prodotti dell’azienda maremmana.

Stefano Pistoni, Senior Manager Business Development Wine & Spirits di UPM e Antonella Manuli, Founder di Fattoria La Maliosa, raccontano in anteprima il progetto venerdì 28 maggio alle 14.15 nell’ambito del Congresso SO AGRO, festival del settore agroalimentare durante l’intervento “Il valore dell’’etichetta tra sostenibilità e innovazione digitale”.

Il valore del progetto deriva anche dalla collaborazione con altre realtà imprenditoriali, che insieme hanno permesso un percorso di valorizzazione dei prodotti, che parte dai campi e arriva fino alla tavola, raggiungendo insieme un risultato ottimale. La nuova etichetta dei vini naturali di Fattoria La Maliosa è frutto di una partnership tra UPM Raflatac, RBA Design, MGA, Eurostampa, Amorim Cork Italia, IndaCO2.

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