Andremo alla Blogfest.
Mi torna in mente un anno fa.
Sei anni di lavoro. Sforzo sul campo. Magazzini pieni. Prodotti certificati. E il sito che non c’è.
Erano i miei pensieri dell’anno scorso, in questo periodo. Ero arrivata al punto: Fattoria La Maliosa era pronta per presentarsi al mercato. Come fare a comunicare al meglio l’unicità dei nostri prodotti? Come raggiungere il consumatore che avrebbe apprezzato il loro valore, senza sprecare risorse, parlando a chi non vuole ascoltare? Perché sparare nel mucchio con improbabili garanzie di risultato?
Fattoria la Maliosa è un progetto basato sulla qualità e non sulla quantità, sul rispetto delle tradizioni locali e della biodiversità ambientale. È chiaro che parliamo ad un consumatore consapevole, che si identifica in questo stile di vita e che non rinuncia al piacere di un buon vino o di un olio che sono la massima espressione di gusto legato al territorio.
Parlandone a mio marito Fabrizio, esperto di marketing del settore vinicolo abbiamo iniziato a immaginare una comunicazione diversa, adatta ad un’azienda snella e giovane. Ne è conseguita la scelta di una strategia fortemente digitale e profondamente interattiva con i suoi interlocutori. Risultato: marcata presenza sul web e intensa partecipazione nei social networks.
A ottobre l’incontro con Paola e la scoperta che la prima persona che se ne sarebbe dovuta occupare, avrei dovuto essere proprio io, insieme al Responsabile dell’azienda agricola e al Responsabile commerciale. Una scelta non solo di marketing, ma anche di trasparenza e di onestà, non solo nei confronti del mondo esterno, ma anche verso i collaboratori, i prodotti e il territorio in cui l’azienda è nata e vive. Cominciamo subito a lavorare e nell’immediato scopro il potenziale che non avevo intravisto. Lavoriamo sui contenuti per il sito, e inseriamo immediatamente la sezione blog che nel design iniziale non era prevista. Consegnato tutto, ci guardiamo e diciamo: “E adesso?”
E Paola: “E adesso apriamo la Fan Page!”
A dicembre 2011, leggendo un’intervista di Luciano Ferraro a Angelo Gaja, mi riconosco nelle sue parole, rivolte a chi ha delle produzioni limitate ma qualitativamente alte in Italia, per riuscire a conquistare i mercati raccontando la sua terra e affascinando…
“Il mondo nuovo sono i blogger, il nuovo passaparola su internet”.
Oggi io sono una blogger e con con me lo sono tutti i miei collaboratori, che come me hanno seguito un percorso di formazione e aggiornamento. Ognuno di loro racconta le sue esperienze e la vita intorno alla Maliosa. Nel frattempo questa trasparenza è diventata l’anima dell’azienda, non solo più una strategia di comunicazione.
Nel giro di un anno i nostri strumenti si sono potenziati, non solo Facebook, ma anche Twitter, Flickr, Youtube, e Pinterest. Tutti luoghi adatti per le nostre conversazioni.
Il vino è nella cantina, le olive maturano, e i magazzini sono vuoti.
Queste sono soddisfazioni, mi piace pensare che in questo momento un signore giapponese che mi ha messo il like sulla fan page sorseggi il mio vino a cena con i suoi ospiti, raccontando di una fattoria in Maremma…
Antonella Manuli
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