Descrivendo a voce ingredienti e procedimento, alla mia affermazione “sul finale all’interno della pentola, ho rotto le uova” tutti i miei interlocutori mi hanno impedito di proseguire oltre esclamando “ah ma ho capito, l’acquacotta“.
Ebbene sì, avevano ragione. Ho cucinato l’acquacotta, la zuppa povera, quella che mangiavano i butteri quando erano “fuori” al seguito delle mandrie e che trasportavano all’interno della “catana”, un grande tascapane di cuoio che solitamente conteneva la zuppa e un fiasco di vino rosso.
Preparata con ingredienti di recupero e bilanciata da un punto di vista nutrizionale, l’acquacotta è ancora oggi molto diffusa in Maremma e viene proposta e valorizzata in molte taverne nelle quali è possibile degustare un menù tipico regionale.
Come per ogni ricetta tradizionale che si rispetti, dell’acquacotta ne esistono e si tramandano varie versioni, ma affinché una zuppa possa appellarsi con un tale nome deve categoricamente prevedere tra i suoi ingredienti l’Olio Extra Vergine di Oliva Toscano dal sapore molto deciso(e la sua quantità deve essere tale da coprire il fondo della pentola nella quale sarà cucinata la zuppa), i pomodori, la cipolla, il pane sciapo(quello toscano) e le uova.
Acquacotta alla maremmana
Per 4 persone
2 carote (180 gr.)
1 cipolla dorata(100 gr.)
100 gr sedano
160 gr di fave sgusciate
280 gr pomodori ramati a pezzi
240 gr di spinaci freschi puliti
120 gr di piselli
4 foglie di salvia
peperoncino
1 spicchio di aglio
4 fette di pane sciapo toscano
4 uova
Olio extra vergine di oliva Biodinamico La Maliosa
sale
Procedimento
Lavare gli spinaci e ridurli a striscioline. Tagliare la cipolla a striscioline sottili. Tagliare il sedano a piccoli pezzi, sbucciare e ridurre a rondelle le carote. Coprire in fondo della pentola con l’olio evo.
Unire la cipolla, il sedano, le carote, il peperoncino e le foglie di salvia e mettere sul fuoco.
Quando la cipolla sarà bionda unire i pomodori precedente ridotti a pezzi e privati dei semi interni.
Unire anche i piselli e infine le fave. Salare coprire con acqua e portare la zuppa a cottura. Quando la zuppa sarà quasi cotta unire anche gli spinaci.
Al termine della cottura versare nella pentola le uova facendo attenzione a non rompere i tuorli. Far cuocere fino a che l’albume non sarà diventato bianco.
In una padella rovente tostare il pane e insaporirlo strofinandolo con lo spicchio di aglio sbucciato.
Disporre una fetta di pane sul fondo di ogni piatto. Versarvi sopra la zuppa calda e un uovo. Servire subito.
Ricetta, styling e foto Sara Milletti
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