L’abbiamo lasciato decantare in fattoria e dopo averne trasferito una piccola quantità in bottiglie di vetro, l’olio nuovo era pronto per essere degustato.
Due bottiglie identiche contrassegnate da due etichette con diciture distinguibili tra loro per un solo numero e una sola consonante. La differenza sostanziale l’avrebbe fatta il contenuto. A guidarci nella degustazione Fausto Borella, Maestro d’Olio.
Due oli extravergine d’oliva di cui uno (il 4062) ottenuto dalla frangitura esclusiva delle olive della cultivar Frantoio (identificativa e tipica del territorio) e l’altro (il 4063) ottenuto dalla frangitura delle olive provenienti dall’oliveto storico della Maliosa nel quale sono presenti le cultivar Olivastra Seggianese, Canino, Pendolino, Leccio del Corno, Frantoio, Leccino.
Il 4062 è un olio extravergine di oliva monocultivar che si presenta con un aspetto limpido e un verde brillante. All’olfatto risulta molto intenso, con un buon sentore di vegetale di foglia di pomodoro e mandorla amara. Netta e ben distinguibile una nota citrina e agrumata.
All’assaggio risulta presente una nota amaricante, tuttavia piacevole, che ricorda il carciofo. Non grasso, quest’olio lascia la bocca perfettamente pulita. È stata riscontrata anche una nota piccante di pepe scuro appena persistente.
Il 4063 è un olio extravergine più complesso. Alla vista è più opaco dell’altro e il verde risulta essere meno brillante. All’olfatto è più debole rispetto all’altro olio, con una nota vegetale che ricorda l’humus della terra. Possibile distinguere una nota fruttata più intensa che ricorda la frutta secca come le mandorle o le nocciole. Al gusto risulta strutturato e con sapore deciso e una nota piccante di peperoncino persistente.
Sara Milletti – Fausto Borrella
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