L’annata 2016 alla Maliosa

Nel 2016 il CLIMA, pur con un andamento caldo e secco per certi versi “tipico, ha presentato per noi alcune sfide e spunti di riflessione per la gestione futura, concludendo un triennio in cui ogni annata vitivinicola ha presentato peculiarità dalle quali abbiamo tratto conferme e insegnamenti.

ciliegiolo

L’inverno è stato straordinariamente mite e solo a marzo vi è stato un ritorno di freddo; la primavera, piuttosto piovosa, oltre le medie stagionali del periodo; l’estate è stata calda per un periodo lungo e continuativo, ma senza punte estreme.

precipitazioni

Una particolarità estiva sono state le ripetute sequenze di giornate con forti venti, sia di tramontata sia grecali con apporti di aria secca e fresca. Una importante escursione termica è sopraggiunta proprio in coincidenza della invaiatura; fino alla prima metà di Settembre le temperature massime sono state ancora oltre la norma, mentre la prima caduta termica significativa, di circa 10°, si è verificata solo dopo la metà dello stesso mese. In questo periodo sono arrivati i primi temporali, violentissimi, sia per quantità di acqua che per intensità (anche superiore a 60mm/ora).

In VIGNA il germogliamento è stato regolare con una crescita della vegetazione molto veloce anche grazie ad una buona disponibilità idrica. Vi è stato qualche problema di peronospora in coincidenza della fase di fioritura, poi scomparsa per tutto il resto della stagione, ma il 2016 si può considerare un’annata tra le meno impegnative sia per peronospora che per oidio.

A partire da metà giugno si è instaurata la siccità che perdurando nei mesi successivi ha fortemente limitato la crescita vegetativa che si è praticamente bloccata in  agosto. L’uva di Sangiovese in particolare ha risentito dello stress idrico con grappoli ed acini significativamente più piccoli della norma. Questo fenomeno è stato meno evidente nel vitigno Ciliegiolo. Il Procanico è invece il vitigno che è stato solo minimamente influenzato da questo andamento climatico, dimostrando ancora una volta la sua migliore adattabilità agli ambienti caldo-aridi della Maremma collinare.

Le vigne hanno variamente subito danni da volatili, fin da metà luglio ad invaiatura appena avviata, che hanno determinato un danno importante, soprattutto in prossimità delle aree boschive. Tra i vitigni preferiti, il Ciliegiolo, il Cannonau grigio e quindi il Sangiovese; il Procanico è stato invece molto meno o per niente mangiato; più contenuti  sono stati i danni dovuti a cinghiali, istrici e caprioli.

procanico rosa

Le vendemmie sono iniziate dal 10 di Settembre con il Ciliegiolo, a seguire Cannonau grigio e Sangiovese. Il Procanico è stato vendemmiato, quale ultima varietà dopo il 20 di Settembre e il colore rosa delicato è stato osservato in quasi tutti i grappoli: non si era mai visto così diffuso e pronunciato in precedenza  e sicuramente le escursioni termiche estive hanno contribuito alla colorazione. Anche quest’ annata, al di là dell’andamento vitivinicolo, ci ha dimostrato che la Maremma collinare è un ambiente incontaminato e selvaggio, con grandi potenzialità ma al tempo stesso con criticità specifiche che si osservano difficilmente in zone a maggiore sviluppo agronomico.

Antonella Manuli e Lorenzo Corino

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