Arrivano le api e il miele biologico a La Maliosa

“Un luogo così incontaminato è perfetto per le api”. Questo mi sono detta quando a settembre ammiravo la bellezza de La Maliosa dal Monte Cavallo. Le api incrementano la biodiversità, fondamentale per la buona salute del terreno e dei suoi prodotti. La Maliosa è fatta di boschi, di spazi aperti seminati con sovesci floreali misti, che rappresentano un habitat ideale per un insediamento di sciami. Ho immaginato un miele prezioso e delizioso che potesse comunicare i profumi e i sapori che La Maliosa offre tutto l’anno. In più La Maliosa è circondata quasi totalmente da aziende che praticano l’agricoltura biologica e la prima città è a 60 km, si trova appunto in un ecosistema puro, circondata da centinaia di km di campagna.

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È notizia di questi giorni la direttiva UE che limiterà l’ultilizzo l’uso di neonicotinoidi, pesticidi sistemici, responsabili della recente morìa di api.
Non è semplice produrre un miele biologico, i vincoli sono molteplici ma danno la garanzia della migliore qualità:
Gli apicoltori biologici nel mondo applicano le norme direttive che prevedono protocolli assai rigidi e controlli approfonditi sulla purezza dei favi in cera d’api, sul non uso di antibiotici e acaricidi, vernici e smalti derivati dal petrolio per trattare le arnie, assenza di plastiche e di irritanti sulle api.
Una parte del miele prodotto è destinato all’alimentazione delle api stesse, contrariamente alla pratica convenzionale che ciba le api con sciroppi di glucosio, canditi, zucchero raffinato di barbabietola.
Il miele biologico non subisce alterazioni di sorta nei laboratori di smielatura.
I filtri a pressione sono vietati come pure le pompe centrifughe che surriscaldano il prodotto oltre i 35°C sciupandone le preziose proprietà organolettiche.
Subito dopo l’estrazione dai favi il miele è fluido, ma con il passare del tempo si trasforma, e presto o tardi, cristallizza. Invece, se artefatto resta fluido all’infinito.
Per legge il miele non ha scadenza, i disciplinari Demeter prevedono invece 24 mesi dal confezionamento per il consumo umano.

Dario, il responsabile dell’azienda che la scorsa settimana ha incontrato l’apicoltore mi scrive così:
“Le api, impollinatrici dei fiori per antonomasia, trovano le migliori condizioni per vivere e svilupparsi in ambienti incontaminati e liberi da ogni forma di inquinamento e, con la loro presenza ed il loro lavoro, oltre a favorire ed amplificare la biodiversità, riescono a prevenire la diffusione di parassiti da foglia e da fusto permettendo alle piante di assumere una maggior vigoria grazie al loro passaggio. In una realtà come Fattoria La Maliosa, questi fantastici insetti incontrerebbero senza dubbio il loro habitat ideale e contribuirebbero a diffondere un ulteriore tocco di vitalità tra la vegetazione.
Questa mattina, con un sopralluogo in azienda, abbiamo cercato di individuare le possibili aree sulle quali, già da questa primavera, potrebbero trovar spazio questi nuovi ospiti.
Durante una piacevole passeggiata sono stati individuati 2 potenziali ubicazioni per il primo apiario in aree che, a giudizio di un noto apicoltore maremmano che ci ha accompagnato durante la visita e che ci guiderà in questa nuova avventura, riuniscono le condizioni perfette per la collocazione delle arnie.
Queste due aree si trovano in due zone completamente differenti della fattoria: la prima (la più appetibile) si trova a ridosso del vigneto storico (le api, al contrario delle vespe, non sono attratte dall’uva) mentre l’altra è situata a poche centinaia di metri dal casale di Santa Francesca. Entrambi i siti sono riparati sia dai venti di scirocco che da quelli di tramontana e godono di un’esposizione perfetta che permette un’ottima irradiazione fin dal sorgere del sole offrendo quindi un habitat eccezionale per le api.
A breve, dopo la scelta definitiva del sito, avranno inizio i lavori di preparazione per la collocazione del nostro primo apiario!!
Una curiosità, bella coincidenza o segno del destino: proprio questa mattina, a ridosso del casale di Santa Francesca, abbiamo avvistato uno sciame d’api che è venuto a farci visita!

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Commenti

2 Commenti su "Arrivano le api e il miele biologico a La Maliosa"

Il 26 Marzo 2014 alle 07:36
ciao! Sono un apicoltore da 3 anni e condivido la vostra direzione. meno si manipolano le api e meglio è. La mia meta è dare vita ad alveari forti non produrre quantità di miele. quando si ha famiglie forti anche la varroa si và in diminuzione. auguri per la direzione presa. buonagiornata.
Il 6 Agosto 2014 alle 21:32
nico ha scritto:
sono entrato nel mondo delle api da solo 1 anno ,ho frequentato un corso di apicoltura (quella tradizionale) nella mia regione le marche e mi e' piaciuto da subito, ho iniziato con tre arnie prese alla fine di maggio ma causa maltempo e 2 sciamature adesso mi ritrovo con 5 famiglie e pochissimo miele per me ma cio' non mi interessa .Per il momento voglio solo saperne sempre di piu' sull'apicoltura e soprattutto su quella biodinamica ma prima di fare corsi su questa materia mi piacerebbe sapere se e' possibile praticarla nella mia zona di residenza .Vivo nel comune di cagli provincia di pesaro e urbino; fatemi sapere grazie.

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